bannerVESCOVONATALEIl saluto del Vescovo mons. Gianni Ambrosio in occasione dell’Adunata Nazione degli Alpini a Piacenza.

Rivolgo un saluto cordiale e affettuoso a tutti gli Alpini che stanno per arrivare nella nostra città in occasione dell’86° Adunata Nazionale. Un evento atteso e che ha già suscitato interesse e simpatia. Sono certo che sarà davvero una grande festa, motivo di gioia, di amicizia, di desiderio di sentirci uniti La storia gloriosa degli Alpini è ben nota: accogliendo voi, amici Alpini, abbiamo la possibilità di renderci conto che la vostra storia è anche la nostra storia. Quella ricchezza di valori improntati alla solidarietà, al servizio e al sacrificio che caratterizza la vita degli Alpini è anche la nostra ricchezza: gli Alpini sono parte di noi, sono la parte viva del nostro popolo che ha bisogno di trovare testimoni di speranza e di fiducia. Non c’è una Sezione degli Alpini che non possa raccontare progetti di impegno, di dedizione, di solidarietà sia nella nostra provincia che nel nostro Paese, ed anche in luoghi lontani. In molte occasioni gli Alpini sono stati “buoni samaritani”, capaci di rivelare l’amore per il prossimo e di creare rapporti significativi con la popolazione incontrata.

Desidero in questo breve messaggio di saluto e di accoglienza, ricordare una figura di Alpino che è molto cara alla storia della Chiesa e degli Alpini stessi: don Secondo Pollo. Questo sacerdote, originario dell’arcidiocesi di Vercelli, all’inizio della seconda guerra mondiale, capì che non poteva abbandonare i suoi giovani che partivano per il fronte. Decise di seguirli svolgendo il ministero di cappellano militare al 3° Reggimento Alpini – Battaglione “Val Chisone”. Fu per i suoi soldati amico e padre, aiutandoli materialmente e spiritualmente. Li seguì anche in Montenegro, dove venne ucciso in un’imboscata, mentre soccorreva un alpino ferito. Era il 26 dicembre 1941. Per la sua eroicità di vita, è stato dichiarato Beato il 23 maggio 1998 da Giovanni Paolo II.

Come per il Beato don Secondo Pollo, anche altri Alpini con il loro esempio hanno raggiunto vette di generosità e di donazione, offrendo la propria vita al Signore e dedicandosi a servire il prossimo. Ciò mette ancora una volta in evidenza il grande messaggio di umanità che gli Alpini sanno trasmettere.

Auguro che questo raduno diventi per tutti una grande festa e ravvivi in tutti l’impegno di solidarietà e l’ideale di pace, di convivenza civile e responsabile.

A tutti gli Alpini assicuro la mia amicizia e la mia preghiera.

 

+ Gianni Ambrosio, vescovo