Rivolgo a tutta la comunità cristiana l’invito a vivere la Quaresima come un cammino verso la luce e la speranza, come un tempo di grazia e di sincera revisione della nostra vita. Abbiamo a nostra disposizione, come sempre,  i beni preziosi della lettura orante della parola del Signore e della celebrazione eucaristica che ci unisce intimamente a Cristo morto e risorto e ai fratelli nel  mistero di comunione che è la Chiesa. La nostra preghiera più aperta all’ascolto del Signore, il silenzio che ricupera lo spazio originario per esprimere la dimensione più vera di noi stessi, le salutari pratiche di digiuno e di rinuncia come espressioni concrete del riconoscimento del primato di Dio e della nostra carità verso i fratelli, l’esercizio della Via Crucis che, soprattutto nei Venerdì di Quaresima, si compie lodevolmente in molte chiese della diocesi, la convinta richiesta di perdono in una buona e sincera confessione: tutto questo ci aiuterà nell’itinerario di conversione che interpella ciascuno di noi, le nostre famiglie come anche le nostre parrocchie e la nostra vita sociale.

Si tratta di riscoprire ancora una volta il cammino catecumenale per vivere il nostro battesimo con rinnovata gioia, come reale esperienza di incontro con Cristo che ci è venuto incontro con la sua grazia e ci ha donato l’esistenza nuova in Lui, nello Spirito Santo. Si tratta di orientare la nostra vita comunitaria verso il cuore del mistero cristiano: la passione, la morte e la resurrezione di Gesù, celebrate nel Triduo Pasquale, sono il culmine dell’amore di Dio per ciascuno di noi e del suo disegno di salvezza per l’umanità. Dall’Eucaristia celebrata ed adorata nasca l’impegno costruttivo per la missione nelle comunità parrocchiali, nelle aggregazioni laicali, nei luoghi di lavoro, di studio o divertimento.

Abbiamo tutti urgente bisogno di riscoprire il nostro volto di figli di Dio, abbiamo tutti bisogno di vedere il volto di Dio, di gioire della sua tenerezza, di sperimentare la sua dedizione per noi. Arriviamo a comprendere noi stessi solo a partire da Dio, nostro Padre: la relazione con Dio sostiene la nostra umanità, rende buona la nostra vita, infonde speranza al nostro cuore, ci rende attenti alle relazioni con i fratelli. È il primato di Dio che dobbiamo recuperare nel nostro mondo e nella nostra vita di cristiani: solo il primato di Dio ci permette di riscoprire la verità di ciò che siamo e il nostro vero bene. Diamo tempo e spazio a Dio, perché sia il centro illuminante e vitale della nostra esistenza. Mi permetto di insistere sull’antica pratica del digiuno che riguarda il cibo ma non in modo esclusivo. Si può saggiamente praticare il digiuno rispetto a quanto ci impedisce di dare tempo a Dio, come, ad esempio, l’uso eccessivo e spesso inutile dei pur necessari mezzi di comunicazione, le troppe parole spesso fuori luogo: la libertà da tante ‘dipendenze’ favorisce in tutti noi la capacità di autodisciplina di noi stessi per metterci con consapevolezza e generosità a servizio di Dio e del prossimo. Così, giorno dopo giorno, possiamo comprendere quanto sia decisiva la parola che viene dall’alto, quanto sia bella una vita che si lascia ispirare dal Vangelo. Possa crescere in tutti noi la fiducia che ha il suo fondamento in Dio. Una fiducia grande, una fiducia fondata: questo è fondamentale per superare le tante difficoltà della situazione odierna, a livello economico e socio-politico come anche a livello educativo ed ecclesiale.

Il santo Padre Benedetto XVI ci ha inviato un messaggio quaresimale molto preciso e molto concreto, commentando un passo della Lettera agli Ebrei: “Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”.

Il Papa, anche per sottolineare che l’itinerario quaresimale non è solo personale ma anche comunitario, ci ricorda che “gli altri” ci interpellano, perché la vita di ognuno è profondamente e misteriosamente correlata a quella di tutti.

Desidero invitare le comunità parrocchiali e le comunità religiose a meditare questo profondo messaggio. Sarebbe una bella cosa che fosse letto e meditato anche nelle famiglie per far luce sulle nostre relazioni familiari e per aiutarci a camminare verso la realizzazione di quanto il Signore si aspetta da ciascuno di noi.

Affido alla Vergine Santa, prima discepola di Gesù, madre della Chiesa, il nostro periodo quaresimale. Ci guidi alla riscoperta del primato di Dio, ci doni la grazia della premurosa custodia del fratello, ci sostenga nel nostro cammino verso la Pasqua di Risurrezione.

† Gianni Ambrosio,

vescovo