La Quaresima è il cammino della Chiesa verso la Pasqua del Signore, il mistero centrale della storia, la sorgente della vita nuova, della speranza e della salvezza. Gesù Cristo è l’Agnello pasquale che si dona a noi per amore e la sua Pasqua è la ragione ultima del progetto di amore di Dio Padre. Siamo quindi invitati a fissare il nostro sguardo su Gesù Cristo, come dice l’evangelista Giovanni a conclusione della passione e crocifissione: “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37). Il cammino verso la Pasqua dell’Agnello immolato ci dispone ad accogliere nella fede l’amore di Dio e a fondare la nostra speranza sul suo amore misericordioso. Nello stesso tempo, siamo chiamati a volgere lo sguardo verso i fratelli per amarli con una carità che esprime, per quanto è possibile, la sua stessa sorgente, e cioè l’amore infinito di Dio. Ci facciamo pellegrini per andare verso il Signore crocifisso e risorto e verso i fratelli, immagine del volto di Dio. Viviamo così l’esodo da noi stessi, con la forza dell’umile e concreto amore che il Signore ci dona.
Il messaggio di Papa Francesco per il cammino quaresimale ci sprona a volgerci a Gesù Cristo che “da ricco, si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (cf. 2 Cor 8, 9). Questa ricchezza, che ci è donata da Gesù, ci rende capaci di volgere il nostro cuore verso gli altri. Sappiamo che non è scontato vedere l’altro ed aprire gli occhi di fronte ai suoi bisogni: occorre educarci a farlo, soprattutto occorre lasciarci educare da Cristo. Se accogliamo in noi il suo amore, allora il nostro cuore diventa nuovo e pulsa secondo la carità riversata in noi dallo Spirito Santo.
Papa Francesco si domanda: “Che cos’è questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi?”. “È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada”, risponde il Papa. Allora “la povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza”.
Volgere lo sguardo a Cristo e diventare pellegrini che vanno verso il Signore e verso i fratelli e le sorelle vuol dire convertirsi alla carità, cioè alla vita autentica. È un’esigenza fondamentale per tutti noi. Perché è davvero vitale per tutti superare il narcisismo che ricerca solo se stesso, vincere l’impulso erotico che ricerca solo il proprio piacere, dominare la frenesia del proprio esclusivo interesse a scapito del bene comune, sconfiggere la paura paralizzante che impedisce assumere le esigenze dell’amore.
Dal cuore nuovo scaturiscono le opere di carità e di misericordia, le scelte etiche, la lotta all’ingiustizia della corruzione che avvelena la vita sociale. Solo così si può lottare – il termine è particolarmente adatto alla Quaresima – contro “la miseria materiale, morale e spirituale”: queste varie forme di miseria sono intrecciate e conducono “su una via di fallimento”, sia a livello personale sia a livello del nostro Paese. È un’altra via quella che dobbiamo percorrere, la via che conduce alla Pasqua, alla vita nuova vissuta nella fede e nella carità. Il tempo di Quaresima trovi la nostra Chiesa di Piacenza-Bobbio “disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona”.