Rientrano a Piacenza nel pomeriggio di oggi martedì 17 agosto i giovani che hanno preso parte alla vacanza promossa dall’Azione Cattolica diocesana a Resy in Val d’Aosta dall’8 al 17 agosto. All’interno del gruppo si sono registrati alcuni casi di positività al coronavirus. Fra questi, anche il vescovo mons. Adriano Cevolotto che ha preso parte per alcuni giorni all’iniziativa.

Gli oltre 40 giovani, guidati da don Simone Tosetti e da Eugenio Ferrari, uno dei responsabili del settore giovani per l’AC, e Lorenzo Caprioli, sono giunti alla vacanza seguendo tutte le norme di prevenzione previste per la pandemia. Alcuni partecipanti erano già dotati di green pass; tutti gli altri si erano sottoposti al tampone prima della partenza per verificare l’eventuale positività.

Mons. Cevolotto è giunto a Resy dotato di green pass – si è vaccinato nei mesi scorsi – e dopo aver effettuato il tampone prima della partenza. Vi è rimasto per una settimana prendendo parte per alcuni giorni al turno dei giovanissimi e poi a quello dei giovani (dalla quinta superiore in su). È rientrato a Piacenza il 12 agosto e dopo aver avvertito i sintomi di un forte raffreddore è risultato positivo al tampone la sera del 15. Come previsto dalle norme sanitarie è ora soggetto alla quarantena. 

Anche i giovani a Resy sono stati sottoposti a tampone dal Servizio sanitario valdostano; undici sono risultati positivi al tampone antigenico e successivamente si sono sottoposti al tampone molecolare. Ora i giovani con tampone negativo, d’intesa con l’Asl di Aosta, rientrano a Piacenza in pullman; gli altri viaggiano in tre auto guidate da altrettanti giovani positivi. Le auto sono giunte in Val d’Aosta grazie alla collaborazione di alcuni genitori. Tutti i giovani faranno la quarantena presso il proprio domicilio.

Nella foto: il Vescovo a Resy nel turno dei giovanissimi.

L’estate dell’Azione Cattolica

Le proposte estive dell’Azione Cattolica hanno preso il via a Resy a 2mila metri di altitudine il 19 luglio; tre i campi: ACR (dalla quarta elementare alla terza media), giovanissimi (dalla prima alla quarta superiore) e giovani. Don Tosetti, assistente diocesano dei ragazzi e dei giovani, vicario parrocchiale a San Nicolò, ha preso parte a tutte e tre le esperienze.

Tra ragazzi e educatori – spiega il sacerdote – sono stati coinvolte circa 150 persone. In tutti abbiamo visto il grande desiderio di ritrovarsi dopo i lunghi mesi della pandemia.

Il campo dei più piccoli – sintetizziamo le sue parole – era incentrato sulla figura di Noè che salva l’umanità dal diluvio. L’arcobaleno che segue quella tragica esperienza indica la speranza e la capacità di affrontare la vita quotidiana nonostante tutte le difficoltà costruendo legami veri di amicizia tra le persone.

Il campo dei giovanissimi era dedicato invece al tema “Tra l’altro”; si sono messe a fuoco le relazioni con l’altro nelle sue diverse espressioni: da Dio a tutto ciò che è ritenuto diverso da noi, dallo straniero all’amato (l’esperienza affettiva) al Creato. 

L’ultimo campo, quello dei giovani, era incentrato sul tema “Giovani dentro lo specchio”: prendeva spunto dalla serie televisiva “Black Mirror” per condurre i ragazzi a guardarsi dentro e a conoscersi in modo profondo e poter vivere in modo nuovo la propria storia e la risposta alla propria vocazione. Fra i temi dibattuti, la politica, il vivere da protagonisti nella Chiesa, le relazioni affettive, il lutto e la capacità di vivere il distacco.